MEDIOCRES CUM LAUDE
Fallito il tentativo sessantottino di costruire una società non competitiva, gli eventi successivi della storia contenmporanea hanno portato a un mondo iperconcorrenziale, dominato da una mentalità aziendale.
In questo contesto i soggetti normodotati, che nell’antichità erano spesso additati ad esempio, in quanto legati a una vita semplice e morigerata, sono sottoposti a pressioni mai viste. L’ enfatizzazione ipertrofica del talento individuale e ancor più quella della notorietà più o meno giustificata, hanno portato a una rozza distinzione tra cosiddetti VIP e gente comune, evidentemente lesiva della dignità del singolo.
L’analisi dell’autore dopo avere approfondito i diversi modi di accogliere e gestire il sentimento di mediocrità, comune afflizione di molti, lascia intravvedere e auspica il prevedibile riscatto, rilancio e rivalutazione di concetti positivi come medietà, moderazione, realismo, buon senso.
Quanto alla cosiddetta “normalità” in quanto contrapposta alla “differenza” va detto che non tocca il presente discorso, ma altri temi contigui, che esulano dalla presente analisi.
INCENDIARE SORRIDENDO
(Manualetto di Ferruccio Sangiacomo)
Il presente manualetto vorrebbe essere il seguito di Felicità su misura, con cui trent’anni or sono il sottoscritto, sospinto da una inspiegabile vocina interiore, prendeva nota di una serie di tecniche empiriche.
La mia tesi principale era ed è tuttora la seguente: i caratteri umani si distinguono principalmente dal modo con cui concepiscono la felicità.
Ferruccio Sangiacomo
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(Aforismi di Ferruccio Sangiacomo e nucleo delle sue riflessioni)
Ferruccio, per comprendere la propria vocazione, prende contatto con la propria coscienza, con il nucleo centrale del suo essere. Con questo stato interiore comprende ciò che è chiamato a fare, ed inizia un percorso per poter realizzare la propria vocazione.
Prof. Orazio Zanetti
LA SARTORIA DEI POVERI
(Commedia di Ferruccio Sangiacomo)
Una piccola comunità di emarginati, che vive a ridosso di una ferrovia, trova e sfrutta un espediente lucroso: cucire abiti per individui timorosi di controlli fiscali o aspiranti a un indebito reddito di cittadinanza. Nella mutevole vicenda degli improvvisati sarti si intreccia una delicata storia d’amore tra un montanaro e una ricca ereditiera.
Prof. Luca Rizzotti
KALEIDOS
(Racconti di Ferruccio Sangiacomo)
Freschezza, ironia, sperimentazioni di genere che vanno dalla narrativa alla fantascienza alla commedia, ma soprattutto la smisurata fantasia di Sangiacomo contraddistinguono tutti i racconti di questo nuovo testo .
I protagonisti sono a volte pesantemente caricati del fardello della mediocrità , che ostentano però con sfacciata disinvoltura , incaricati dall’autore di presentarne i lati positivi ,anzi , gli indubbi vantaggi . I vari caratteri che emergono fin dai primi racconti riflettono immancabilmente lati umani presenti nella quotidianità , che attraverso una lettura curiosa e snella ci trascinano ,senza che ce ne accorgiamo, in un mondo surreale . Se con il racconto di fantascienza il lettore si illude di poter fare un libero volo di fantasia, approdando di lì a poche righe su un altro pianeta , dovrà concentrarsi invece in una lettura attenta , perché il duello linguistico tra i due personaggi prende il sapore del giallo . La sfida è in realtà tra l’autore ed il lettore stesso : anche stavolta Sangiacomo si diverte a spremere da quest’ultimo la massima attenzione possibile illudendolo di risolvere il giallo e conducendolo invece in un finale a sorpresa .
Angela e Giulio Passadori
L’ULTIMO DEI BRESCIANI
(Poesie di Ferruccio Sangiacomo)
Uno sguardo, diciamolo chiaramente, poetico, e capace quindi di creare immagini e parole vivissime: divertite, colte, irridenti, serie, profumate, polemiche e spesso toccanti. Come già Gozzano seppe far rimare Nietzsche con camicie, lui riesce a combinare brioche e cloche, Lahore e rancore, marines e jeans ecc. E’ furbo l’amico. Se il piemontese seppe “far cozzare l’aulico col prosaico” il bresciano fa cozzare “finestre gotiche” e “fagioli con le cotiche” .
C’è proprio tutto Ferruccio in queste poesie : la riflessione filosofica e il lazzo del giullare, l’amore per l’esotico e il vernacolare, le passioni e qualche amarezza . E quando ti sembra di aver capito, lui ti scompiglia le carte, magari con un fulmen in clausula .
Di fronte alla piattezza e banalità del linguaggio corrente le sue parole sono una ricca offerta di tutto ciò che è bello, vario e intelligente .
O voi che le leggerete, aspettatevi di tutto . Anche l’inaspettato !
Prof. Roberto Cerqui